FORNARO D'ATERNO Arturo

Informazioni

  • Datazione: 1920-2000
  • Luogo di nascita: Pescara (Abruzzo)
  • Note biografiche:
    Andrea FORNARO D'ATERNO
    (1920-2000)
    Andrea D'ATERNO
    Andrea FORNARO D'ATERNO est un artiste né en 1920 et mort en 2000. Ses œuvres sont passées en vente aux enchères publiques à 26 reprises, majoritairement dans la catégorie Peinture. L’adjudication la plus ancienne enregistrée sur notre site est Landschaft vendue en 1996 chez Germann Auktionshaus (Peinture) et la plus récente est Atelierinterieur in Blau vendue en 2017 (Peinture).

    Altra biografia.

    Andrea d’Aterno, questo è lo pseudonimo scelto dalla poliedrica ed emblematica figura di Arturo Fornaro. Pescarese di nascita (14 dicembre 1920) e svizzero d’adozione, cittadino del mondo con il cuore piantato in Abruzzo, con radici profonde che già dal 1949, anno della sua partenza verso la Svizzera, emigrazione inevitabile in cerca di migliori condizioni di vita, segneranno la sua produzione artistica e letteraria. Pittore, poeta e musicista la cui opera fu apprezzata, sopratutto al di fuori dei confini nazionali, e riconosciuta attraverso premi letterari, tra cui il Primo Premio nazionale di Poesia “Città di Firenze” (1956) e il Primo Premio internazionale di Poesia “Città di Gela” (1957), ed esposizioni pittoriche internazionali in molte città d’Europa e d’America (Losanna, Berna, Friburgo, Colonia, Parigi, Londra e New York) con la commissione di “murales” a Londra e Zurigo. Arturo Fornaro si fonda perciò con Andrea d’Aterno per testimoniare due e più anime artistiche in un unico corpo. Sedici raccolte poetiche in cinquant’anni di attività in cui, come scrive Jean-Jaques Marchand, “Il discorso si stacca dall’apparente realismo, dal presunto autobiografismo per diventare canto dell’umanità offesa, sofferente ma non sconfitta”. È in questo canto allora che i fatti, le memorie ed i luoghi, come anche la terra d’origine, diventano simbolo, sentimento e geometria, delle percezioni dell’artista non solo attraverso la modulazione delle parole ma anche tramite quella delle immagini e dei colori: “l’esile malinconia che ritroviamo nei paesaggi ameni di d’Aterno, ci fa sentire la nostalgia di tale universo puro, intatto.

    Oppure:
    “Arturo Fornaro e un bell’uomo di media statura con un meraviglioso sorriso. Ciò che colpiva a prima vista era la sua chioma di un nero corvino intenso, aveva uno sguardo che riusciva a penetrare l’animo, era affabile e testardo. Proprio la caparbietà lo portò a realizzare il suo sogno e a divenire un artista internazionale”. È il ritratto dell’artista Arturo Fornaro che il professor Restituto Ciglia ha delineato durante l’incontro organizzato dall’Università Popolare della Terza Età di Montesilvano, ieri pomeriggio venerdì 15 novembre, presso la sala Polifunzionale di Palazzo Baldoni. All’appuntamento era presente anche la sorella dell’artista, Lina Fornaro.
    “Arturo e io – ha continuato il professor Ciglia – ci siamo conosciuti da ragazzi durante la seconda guerra mondiale. Eravamo accomunati dallo stesso sogno: fare arte. Io mi dilettavo nella pittura, Arturo nella poesia e Antonio Cardo, altro amico, nella musica. Avevamo in mente di riformare il cenacolo michettiano, ma il bombardamento di Pescara mise fine ai nostri sogni. Arturo Fornaro fu l’unico che continuò a coltivare il desiderio di spiccare il volo. E alla fine ci riuscì, andò via da Pescara subito dopo la fine della seconda guerra mondiale e si trasferì a Zurigo, dove visse per ben 40 anni divenendo un artista affermato e riconosciuto in tutto il mondo prima come poeta e poi anche come pittore e musicista. Nel 1997 fu realizzata una mostra delle sue opere che vennero accolte nella Sala dei Marmi presso il palazzo della Provincia di Pescara. Espose, oltre che a Zurigo anche in Belgio, Francia e Inghilterra. Quella di Fornaro è una pittura in cui si riflettono una sensibilità d’animo e una profondità d’ispirazione ancora capaci di suggestionare e coinvolgere i fruitori. Nonostante visse la maggior parte della sua vita a Zurigo, rimase sempre molto legato alla sua terra d’origine di cui amava immensamente il mare e per onorarla assunse lo pseudonimo di Andrea d’Aterno. Un mese prima di morire, nel 2000, decise di tornare nella sua amata Pescara, per vivere gli ultimi giorni con la sorella Lina con la quale ebbe un intenso rapporto epistolare per tutta la vita. Oggi è sepolto nella tomba di famiglia presso il cimitero di Pescara Colli”.