TACCOLA Umberto

Informazioni

  • Datazione: 1901?-
  • Luogo di nascita: Livorno
  • Note biografiche: Livornese di nascita, Taccola aveva vissuto la sua infanzia a Fucecchio, la patria di Indro Montanelli. Ed era ambientato in quel luogo il primo ricordo della sua vita. “Mio padre faceva il rappresentate della Siderurgica Commerciale Italiana –raccontò l’artista toscano - ed era spesso via per lavoro. Io rimanevo solo con mia madre che faceva i modelli dei Cappelli di paglia di Firenze. Aveva quattro o cinque ragazzegiovani che l’aiutavano, in un androne ombroso di una casa che affacciavasulla via in salita che portava alla piazza di Fucecchio. È lì che mi vedo, nel mio primo ricordo, a due anni e mezzo, sul seggiolone, mentre ascolto lavoce sottile e intonatissima di mia madre che canta Puccini e lavorainsieme alle sue aiutanti”. Siamo nel 1924-’25, poco dopo la Marcia su Roma che – commentòironicamente Taccola al telefono – “non sono riuscito ad impedire perragioni di età”. Taccola era un neonato all’epoca, ma era già capace di lasciarsi imprimere da tutti i particolari di quell’immagine lontana in cui lamamma è al lavoro e lui è accanto a lei. “Sì, ho davvero dentro di me inmaniera nitida ogni piccolo elemento di quel momento, di quel gruppo di donne che lavorano. E non ho mai dipinto o disegnato la scena perchéprovo nei confronti di quel ricordo un rispetto quasi religioso. È la cosa piùpura della mia coscienza”.
    Viaggiatore instancabile, emigrante in Canada, Taccola arrivò in Molise e aIsernia rimase per molti anni. Ironico osservatore della nostra realtà, innamorato dei nostri paesi e della nostra natura, immaginò e realizzò, nel
    1982, un viaggio a piedi per i cinquantadue paesi della provincia. “Era unanno particolare – raccontò ancora nel corso di quella chiacchierata telefonica - Era l’anno internazionale dell’anziano e io compivosessant’anni, ed era anche l’ottavo centenario della nascita di Francescod’Assisi. Inoltre, ero diventato nonno. Così decisi che bisognava farequalcosa di eccezionale per celebrare tutte quelle eccezionalità. Percorsi
    circa 540 chilometri a piedi per visitare e disegnare i paesi della provinciadi Isernia. I disegni furono poi esposti al Palazzo della Provincia in unamostra che riepilogò l’impresa”.
    Il tratto vivace di Taccola ha sempre rappresentato l’espressione di unareazione immediata agli stimoli della quotidianità, ma anchel’esplicitazione di una rielaborazione colta delle cose osservate. Lasottolineatura della falsità e della cattiva educazione rimanda facilmentealla denuncia aggressiva dei vizi della società tipica dei poeti satirici. Così anche l’ironia estremizzata fino al grottesco, soprattutto in relazione allacorruzione del mondo politico degli ultimi trent’anni del Novecento. Arriva, dalle sue immagini, la gioia della condivisione della presa in giro, insiemeall’amarezza del prendere coscienza di un degrado irreversibile.
    E poi c’è ancora da dire del Taccola pittore. Il fratello considerato minoredallo stesso caricaturista e che invece va prima o poi recuperato evalorizzato come merita. La mitologia resa contemporanea e lacontemporaneità osservata e sofferta fanno parte di questa sezione. Sonotele dolorose, in cui l’elemento religioso compare, a volte, per la necessitàdi un simbolo forte che restituisca in immagine la sofferenza dell’uomo. Letorri gemelle, la politica internazionale, lo scempio che l’uomo fa dellaTerra: Taccola partiva dagli argomenti della storia contemporanea perdenudare il fragile splendore dell’uomo, per osservarlo e meditarlo, e persentirsi protagonista e complice di un patto di fratellanza civile e laico checaratterizza e rende eccezionale la sua vita umanamente vissuta.