Informazioni
- Datazione: 1939-
- Luogo di nascita: Bologna
- Note biografiche: Paolo Valesio (Bologna, 14 ottobre 1939) è uno scrittore, saggista e critico letterario italiano.
Nato e formatosi a Bologna, Paolo Valesio è attualmente Professor Emeritus all’Università di Columbia a New York[1], dove ha occupato la cattedra "Giuseppe Ungaretti" di Letteratura italiana dal 2005. Dopo una formazione da linguista presso la cattedra di Glottologia di Luigi Heilmann a Bologna, che culminò con la collaborazione alla decima edizione del Vocabolario della lingua italiana di Nicola Zingarelli[2], dagli anni Settanta Valesio ha insegnato letteratura italiana alle università di Harvard, New York, Yale prima di concludere la carriera alla Columbia[3]. Ha dedicato gran parte della sua ricerca allo studio della retorica e della sua realizzazione in scrittura, anche nella dimensione spirituale, ad esempio a Gabriele d’Annunzio e al futurismo, organizzando il convegno per il centennale Beyond Futurism: Filippo Tommaso Marinetti, Writer (For the Centennial Anniversary of the Italian Avant-Garde) tenutosi alla Columbia nel 2009[4] e curando, assieme a Patrizio Ceccagnoli, la pubblicazione di Venezianella e Studentaccio di Filippo Tommaso Marinetti[5].
Durante la sua permanenza a Yale, Valesio creò il "Yale Poetry Group", riunione bisettimanale di letture e conversazioni poetiche (1993-2003). Nel 1997 fondò la rivista Yale Italian Poetry (YIP), che dal 2006 ha mutato il titolo in Italian Poetry Review (IPR), collocandosi in sedi internazionali (New York, Bologna e Firenze[6]). Oltre a una vasta produzione di saggi su riviste scientifiche, Valesio collabora con la stampa periodica italiana[7]. Dal 2013 è presidente del Centro Studi Sara Valesio, situato presso la Fondazione Genus Bononiae – Musei nella città, a Bologna[8].
Oltre la sua attività accademica, Valesio ha esordito come narratore nel 1978, con L’ospedale di Manhattan per Editori Riuniti (la sua produzione continua con una serie di diari romanzati o “romanzi quotidiani” che formano una Tetralogia tuttora inedita[9]). L’anno successivo, pubblica la sua prima raccolta di versi, Prose in poesia, per Guanda, con una postfazione di Stefano Agosti, a cui sono seguite quasi una ventina di raccolte poetiche. Sulla sua opera hanno scritto intellettuali come Antonio Porta, Guido Guglielmi, Harold Bloom, Maurizio Cucchi, John Hollander[10][11]. Con Analogia del mondo vince il Premio S. Vito (1991) e con il Servo rosso vince il Premio Speciale della Giuria al Premio Letterario Camaiore (2017[12]). La "Tetralogia" saggistico-narrativa di Valesio è ancora per la maggior parte inedita, ma varie pagine di questi quattro "romanzi quotidiani" sono apparse in rivista, in modo particolare nella rivista di poesia "Steve" (1998-2008[13]) e, continuando a tutt'oggi, sulla rivista di architettura e arte "Anfione e Zeto" (2010-[14]).